Presentazione Squadre 2022: Movistar
Una Movistar sempre più a tutto tondo è quella che si presenta ai nastri di partenza della stagione 2022. La compagine di Eusebio Unzué continuerà a puntare ai GT come ha sempre fatto, ma non molla il suo progetto di creare un gruppo adatto a far bene anche nelle Classiche iniziato due anni fa inserendo in organico corridori funzionali all’obiettivo. Acquisisce poi un valore speciale la stagione di Alejandro Valverde, perché sarà l’ultima della carriera dell’ex campione del mondo, che ha vissuto tutti i successi più importanti di questo team, con cui ha corso praticamente tutta la carriera, diventandone l’uomo simbolo.
Gli uomini più attesi
Enric Mas ha per una volta tutta la pressione sulle sue spalle. Dopo l’addio burrascoso di Miguel Angel Lopez a fine 2021, l’ex QuickStep è l’unico uomo da GT della compagine di Unzué. Il classe ’95 ha ottenuto ottimi risultati negli ultimi due anni, conclusi con il secondo posto all’ultima Vuelta, ma è stato praticamente sempre accompagnato da almeno un altro capitano, potendo così dividere con altri il fardello della leadership. Quest’anno, invece, sia al Tour che alla Vuelta sarà sin da subito lui l’unico uomo di classifica, che vuol dire più pressione, ma anche una squadra tutta per lui. Tutto dipenderà dalla sua reazione.
In ogni caso, ci si aspetta sempre tanto dal sempiterno Alejandro Valverde. Il corridore murciano negli ultimi anni ha mostrato di avere spesso difficoltà a fare classifica nei GT, al netto del ritiro all’ultima Vuelta quando era ancora nelle prime posizioni, ma quest’anno parteciperà al Giro d’Italia e l’unica altra volta in cui ha preso parte alla corsa rosa, nel 2016, l’ha conclusa sul podio. Non mancheranno poi altri obiettivi per l’Embatido che, come al solito, metterà nel mirino nelle Ardenne e, più in generale, cercherà di vincere ogni volta che ne avrà l’occasione.
Passando al reparto Classiche, ci si attende risultati anche dal nuovo arrivato Alex Aranburu. Il classe ’95 ha fatto vedere più volte il suo potenziale negli anni in maglia Astana, ma ha sempre fatto fatica a capitalizzare, con un totale di soli quattro successi in carriera che non rendono giustizia alle sue abilità. Nel 2022 dovrà imparare a scegliere il momento giusto, facendosi aiutare da un team di casa, che potrebbe aiutarlo a crescere come già accaduto con Mas. Processo non ancora completato con Ivan Garcia Cortina, arrivato lo scorso anno per essere l’uomo di riferimento sul pavé, ma che non è riuscito ancora a brillare, anche a causa di qualche problema fisico. L’ex Bahrain, comunque, non ha perso la fiducia del team e anche quest’anno è l’uomo designato per guidare la squadra sul pavé, con una selezione costruita intorno a lui.
A supportare lo spagnolo ci sarà un mix di giovani ed esperti, con corridori come il danese Mathias Norsgaard e il veterano Imanol Erviti che daranno una buona mano e magari, soprattutto il primo, proveranno a rispondere presente in caso di forfait dei capitani designati. Non ha un buon ricordo dell’ultima classica che ha corso Matteo Jorgenson, che ha passato l’ultima Roubaix a ingoiare fango e non solo. Il classe ’99 si è mostrato un prospetto interessante anche per le corse a tappe di una settimana e in questo 2022 proverà a essere ancora più protagonista. A chiudere il comparto pavé c’è poi Johan Jacobs, che ha chiuso il 2021 con un brutto infortunio alla Vuelta, ma si sta già preparando per essere utile alla causa del team in primavera.
Nelle Ardenne, invece, oltre all’indiscusso Valverde, potrebbe esserci qualche occasione anche per Gonzalo Serrano, reduce da una prima stagione nel WorldTour vissuta ad alto livello. L’ex Caja-Rural potrà dunque crescerà all’ombra di una leggenda come Valverde, e nel frattempo continuare il suo percorso di crescita, che passa anche dalle corse a tappe di una settimana, dove lo scorso anno ha già dimostrato di poter essere competitivo. Caratteristiche simile anche per il nuovo arrivato Gorka Izagirre, che porta anche la sua esperienza in un team che sembra averne particolarmente bisogno, magari anche per cercare qualche successo parziale nei GT.
Nei GT potranno provare a rendere al meglio anche corridori come Antonio Pedrero e Sergio Samitier, che nelle loro ultime partecipazioni al Giro d’Italia hanno mostrato un buon passo in salita (anche se sempre un gradino sotto i migliori) e potrebbero approfittarne magari per dedicarsi a loro volta ai successi di tappa, invece di continuare a collezionare piazzamenti nella top 20 finale. Gli uomini più attesi in salita sono però i colombiani Einer Rubio e Ivan Sosa. Il primo negli ultimi due anni ha continuato a crescere sempre più (indicative in questo senso le prestazioni all’ultima Vuelta a Burgos) e ormai i tempi sembrano maturi per ottenere una vittoria che gli permetterebbe di fare un ulteriore salto di qualità nella sua giovane carriera, mentre il secondo è forse il colpo di CicloMercato più interessante e viene da tre annate in maglia Ineos in cui ha mostrato il suo talento solo a sprazzi e, a conti fatti, ha reso meno rispetto alle aspettative iniziali. La Movistar potrebbe essere l’ambiente ideale per lui come era già successo al connazionale Nairo Quintana, che con questa maglia ha ottenuto tutti i successi più importanti della sua carriera.
In cerca di rilancio anche Gregor Mühlberger, che lo scorso anno ha sofferto di numerosi problemi fisici e dovrà quindi sfruttare il 2022 per capire quale potrà essere il suo ruolo all’interno di questa squadra. Ormai chiaro, invece. il ruolo di Nelson Oliveira e Carlos Verona, che saranno ai GT da battitori liberi e proveranno a inserirsi sempre più spesso nelle fughe per cercare successi parziali e/o per fare da punto da appoggio ai capitani nel finale, come è già accaduto più volte negli ultimi anni.
La squadra si è rinforzata anche nel reparto volate, con l’arrivo del tedesco Max Kanter, che ha già ottenuto vari piazzamenti in volata, anche nei GT, e ora spera di poter trovare finalmente la prima vittoria della carriera in una squadra in cui lui sarà l’unico velocista, al netto della presenza in organico di Jose Joaquin Rojas, che da qualche anno si è trasformato in uomo squadra, e di qualche volata che sarà disputata da Cortina, come già accaduto allo scorso Tour.
Le giovani promesse
L’unico neo pro è il brasiliano Vinicius Rangel Costa, classe 2001 che ha già appassionato la stampa spagnola per l’omonimia con il forte dell’attaccante del Real Madrid. Il giovane sudamericano, dopo essersi messo in mostra nel suo continente, lo scorso anno ha ottenuto buoni risultati nel calendario amatoriale spagnolo, guadagnandosi la convocazione al mondiale U23, chiuso in nona posizione. Per lui quest’anno servirà semplicemente a crescere e a fare esperienza.
Esperienza che servirà ancora a Juri Hollman, che è giunto ormai alla sua terza stagione nel team e non sembra riuscire a tenere il passo nemmeno dei corridori che erano passati pro insieme a lui come Jorgenson e Jacobs, figurarsi quello del resto del team. Il 2022 dovrà essere per lui già l’anno della svolta. Molto buona invece la prima stagione da pro del portoricano Abner Gonzalez, che in un calendario ritagliato su misura per lui ha ottenuto risultati importanti come il doppio titolo nazionale, il sesto posto al Giro del Portogallo con la vittoria della classifica dei giovani, il quarto posto al Circuito Gexto. Inoltre, il classe 2000 ha mostrato anche di saper lavorare per il team, come ha fatto alla Volta a la Comunitat Valenciana, chiusa in quattordicesima posizione pur lavorando per Mas e Oliveira. Nel 2022 dovrà semplicemente continuare nella scia di quanto fatto nel 2021.
La squadra
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